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Visualizzazione dei post da 2014

Come si dovrebbe leggere un libro? di Rita Di Mattia

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Nelle mie ultime letture, che riguardano soprattutto il lettore , mi sono imbattuta nel piccolo e prezioso testo di Virginia Woolf, Come leggere un libro, edito da Passigli. Raccoglie un prologo, Il lettore comune, e due brevi saggi dal titolo Come si dovrebbe leggere un libro? e Che effetto fa a un contemporaneo . Il prologo introduce il lettore comune, magari non istruito, che affronta un libro per il piacere di leggere e soprattutto “ è guidato dall’istinto di creare per se stesso, con quel che gli capita di trovare, una specie di quadro generale – il ritratto di un uomo, il profilo di un’epoca, una teoria sull’arte dello scrivere”.

Osservazioni su buona e cattiva letteratura di Cristina Lay

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Ho letto con piacere l'articolo, da voi proposto, di Raffaele La Capria. Con piacere perché ritrovo esattamente quanto anche io penso sulla difficoltà del lettore a distinguere la "buona letteratura" dalla "cattiva letteratura". Ormai la globalizzazione e il consumismo hanno derubato l'uomo anche del piacere della lettura. Piacere per me soprattutto emozionale e profondo che nasce da una lettura col cuore e solo in seconda analisi, se si vuole, con l'intelligenza per scoprire libri anche "pregevoli letterariamente". Non sono certamente un critico letterario esperto e preparato, ma quando ho un libro fra le mani anche per me , come per Raffaele La Capria, è un buon libro "se mi comunica un'emozione ....", il resto lo lascio agli ESPERTI!!! Propongo alcuni brani tratti dal libro ' Il peso della farfalla' di erri De Luca ' Sotto il letto di rami alzava il muso di notte verso l'alto del cielo, un ghiaione di s

Niente trucchi da quattro soldi

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Qualunque scuola di scrittura narrativa  assicura  di poter mettere c hiunque in condizione  di confezionare una storia. Scrivere un giallo, oppure un noir o un romanzo storico  o psicologico  non è più un problema:  attrezzati  specialisti  sono pronti a insegnare  fin nei minimi dettagli  i segreti del mestiere. Tuttavia un buon tecnico non è necessariamente un buono scrittore . A me capita di leggere cose stucchevoli scritte da autori che hanno  impresso nella loro scrittura un illustre  marchio d’ origine  (parlo, per esempio,  della scuola Holden del barocco Baricco) che istiga a stupire ancor  prima che a dire. Propongo alcune riflessioni di   Raimond  Carver   a proposito di questo argomento (da.  “  Il m estiere di scrivere” Ed. Einaudi 1997).  Si tratta di  brani sparsi.

Si parte

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L’abbiamo chiamato “Caffè di Pensiero e d’Arte”. Nella sua apparente semplicità è uno dei progetti più ambiziosi del Caffè delle Nuvole. Se dovessimo dire di cosa si tratta ci piacerebbe descriverlo, innanzitutto, come un luogo dove persone mosse da interesse per l’arte, la filosofia, la scienza, la storia e qualunque altra disciplina praticata dall’umano intelletto possano incontrarsi in un’atmosfera conviviale che favorisca un sereno scambio di esperienze, creatività e passioni. Il progetto appartiene alla dimensione laboratoriale che da sempre connota la nostra attività. La metafora della finestra aperta, spesso utilizzata per spiegare lo spirito del laboratorio di scrittura, la riteniamo adatta a descrivere anche questa esperienza. Al di là del vetro tutti vedono lo stesso paesaggio e   tuttavia  ciascuno  offre il contributo della propria originale lettura delle cose e spesso riferisce di particolari sfuggiti agli altri osservatori. Nel messaggio di benvenuto che inau

Il lettore medio e i buoni romanzi

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Proseguiamo l’analisi riprendendo gli interrogativi suggeriti dalla precedente provocazione (dialogo Un film, un gelato e un litigio tra Luca e Francesca): Bello è ciò che è tecnicamente perfetto? Bello è ciò che piace ai più o agli esperti? Bello è ciò che deve piacere? Bello è qualcosa che non è riducibile a conoscenza? Li riprendiamo per applicarli, o per tentare di applicarli, al discorso già iniziato dal gruppo di lettura sulla buona e la cattiva letteratura . Il gruppo ha iniziato, su questo tema,  a porre le basi per un approfondimento documentato e a interrogarsi sulla narrativa e la poesia contemporanea, sulla critica e quindi sui giudizi critici spesso contrapposti, sulle scelte dell’editoria e sulle ragioni delle scelte. Ma soprattutto, proponendosi come gruppo di lettura, a considerare il ruolo del lettore, del lettore comune che vuole essere lettore consapevole . Leggeremo, quale stimolo per una prima riflessione, un brano tratto dal libro di Raff

Buona e cattiva letteratura

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La distinzione tra buona e cattiva letteratura non può prescindere dall'idea che si ha della lettura (e del lettore). Se infatti si ritiene che il dominus della domanda e della risposta debba essere in ogni caso il lettore, con tutte le licenze possibili di chiedere e pretendere, non esiste di fatto alcuna distinzione tra buona e cattiva letteratura (a meno che non si voglia arrivare a definire buona letteratura quella che vende e cattiva letteratura quella che  non vende).